venerdì 22 aprile 2011

Il diario di Carolina e Alberto

PENSIERI ALBERTO
...il momento del pranzo è il momento più intimo...è un gioco di sguardi,di cenni d’intesa,di scherzi silenziosi...è...scoprirsi...
...sei troppo preso dalla vita…scrivere diventa a volte superfluo e banale...rispetto al battito vivo di ogni giorno…
Non mi vedo più esteriormente...vivo solo per quello che sono dentro...me stesso...se dovessi scegliere un momento della giornata per rappresentare l’ India, sceglierei l’alba…si…l’India è “alba"
PENSIERI CAROLINA:
Stavano con noi per ore….seduti per terra: punti interrogativi accoccolati in una pozza di matite, gomme, mosche fogli e formiche giganti…
...giornate di agosto azzurro-cielo..calde fino a sentirsi svenire...occhi neri-alabastro mi guardano stupiti…curiosi…pronti…basta una canzone, una filastrocca in cerchio, una palla fatta di carta per dare vita e movimento a questo quadro di quotidianità immobile.

15 agosto 2010: Indian Indipendence Day
Pioggia e biscotti
..occhi incuriositi..mani desiderose di uno sfuggente contatto con una pelle diversa,sbiadita…ragazzine ostinate e orgogliose…vogliono stringere amicizia e colloquiare con sguardi e gesti, nonostante l’ostacolo di una lingua diversa..ragazzini bramosi di essere immortalati in una foto…urla, risa, bandiere, colori fiori e coccarde..oggi è fetsa…oggi tutto sembra permesso..
Sono nella High School di Badhur per assistere alla celebration organizzata dai nostri ragazzi di J.J. e dai loro classmates…
..una scuola.. grigia, polverosa, dove lo sporco e il disordine sembrano essersi addormentati da tempo e aver costruito il loro letto comodo e pigro…un letto nel quale il risveglio sembra non essere possibile…
Ma fuori c’è vita..pura vita…c’è colore…ci sono il verde e il bordeaux delle divise dei ragazzi, c’è il bianco e il rosso dei foulard indossati dai membri della JRC Red Cross, c’è il lilla il giallo e l’arancione di fiori profumati che incorniciano le nere trecce delle bambine..c’è voglia di cantare, di recitare, di festeggiare l’amore per la propria terra….
..nei pomeriggi caldi e silenziosi l’aria era d’attesa:…il verde dei campi ardente e violento nella luce prepioggia…i ceci nelle 25 ciotoline di metallo…i giochi pronti per essere divorati..noi attendavamo impazienti di vedere spuntare dall’edificio scolastico gli ormai familiari visini miele scuro e i vispi occhi-bottone…
…mi perdevo a guardare giocare i bambini nella loro rumorosa euforia, nel loro espansivo e totale abbandono alla vita ….
…nelle strade di Chennai vedo gente…tanta gente…ognuno cammina con la propria vita e il proprio silenzioso dolore per mano…ognuno ha il suo Amore…ognuno ha la sua Fine…l’uno accanto all’altro …si fanno forza..si sostengono a vicenda…
Visita al tempio di Chennai:
fuori, un ammasso di scarpe…dentro, un ammasso di statue dai colori artificiali…file di candele a olio morenti e noci di cocco pezzate raccolgono desideri…sono preghiere, speranze lasciate volare su in un cielo di fumo…chissà se almeno uno di questi innumerevoli dei le recepirà…

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