giovedì 22 gennaio 2009

Grazie India

Spendere un mese per qualcuno meno fortunato di noi. Potersi confrontare con una cultura così diversa dalla nostra. Ecco cosa ci ha portate a Killai, piccolo villaggio indiano, presso la “Casa del Sorriso” Ekta-Cesvi. Passare del tempo con ventotto bambine che non hanno la possibilità di vivere con le loro famiglie, ci ha dato tanto.
In un’area in cui la povertà, con le conseguenze che essa comporta, è caratteristica della maggioranza della gente, abbiamo capito che, per queste bambine, la “Casa del Sorriso” è un’opportunità preziosa. Un’opportunità per poter sviluppare al meglio le proprie capacità grazie alle molteplici attività a loro disposizione: un aiuto costante nello studio, lezioni di danza e canto. Non solo. Vivere qui significa crescere in una vera famiglia, seguite ed educate in ogni momento.
Si comprende così il perché dei tanti sorrisi scambiati nel corso di questo mese. Una felicità che traspare in ogni viso e che rimane forse il ricordo, tra i tanti, più bello della nostra esperienza.
Un’allegria che ci ha contagiato spingendoci a metterci in gioco e a rompere con i soliti schemi. Farsi trascinare dalle bambine nelle attività di tutti i giorni è diventato normale. Chi avrebbe immaginato che ci saremmo dilettate in balli scatenati proprio noi che solitamente li evitiamo? Ma l’India è così, non riesci a restare in disparte.
Sono stati giorni intensi caratterizzati da un susseguirsi di nuove esperienze.
Non ci resta che ringraziare quindi tutte le persone che ci hanno accompagnato in questa esperienza contribuendo a renderla indimenticabile. Nandri.
Grazie India
Barbara e Chiara