domenica 16 maggio 2010

I diari di Marina dall'India

Il suo nome è Viknesh, lo staff di Jeeva Jyothi l’ha portato alla Casa del Sorriso che aveva 6 anni perché non aveva nessuno che si prendesse cura di lui. L’hanno trovato nel suo villaggio, per la strada davanti alla sua casa mentre chiedeva ai vicini dove fossero i genitori…le risposte che riceveva erano vaghe, “ci sono ma non sono qui, lavorano…”.
Così, due anni fa, anche Viknesh ha avuto la grande fortuna di poter essere tra i bambini della Casa del Sorriso. Poi si è riusciti a rintracciare la madre, tant’è che il primo anno, per le vacanze, così come tutti gli altri, anche lui è andato a casa; dalle verifiche fatte dallo staff chiamando i vicini di casa, però, è risultato che il bambino veniva ancora abbandonato tutto il giorno in mezzo alla strada, così, dall’anno successivo, Suzai (che ha perso l’unico figlio in un tragico incidente) l’ha portato nella sua casa a passare le vacanze. Nelle vacanze successive è stato Sami a portarlo ad Asccinagar a trascorrere i giorni di vacanza con la sua famiglia, facendolo diventare come uno dei suoi figli. Durante una delle tante visite alle case del sorriso in cui i bambini si presentano e dicono il loro nome e la loro provenienza è toccato a Viknesh parlare: “Mi chiamo Viknesh, ho 8 anni e vengo da Asccinagar”.
Questa è una delle storie che stamattina James mi ha regalato e nel momento in cui ho sentito la frase su come si è presentato il bambino, le lacrime hanno cominciato a scendermi copiose e un’emozione fortissima mi ha assalito! James mi guardava e mi diceva:“Strong feeling, isn’t it?”…sì, veramente intenso, mi sono immaginata l’amore che quel bambino ha ricevuto da Suzai e Sami, a quanto dev’essere stato speciale, così speciale da fargli dire che le sue origini erano quelle, come se non avesse un passato, se la sua vita fosse cominciata nel momento in cui lo staff di Jeeva Jyothi l’ha portato con sé! Tante sono le storie e tutte diverse; sentirle raccontare mi ha fatto capire ancora meglio che grande miracolo sia questa casa, le scuole nelle fabbriche e tutto il lavoro che giornalmente fanno le persone che mi circondano; e il farne parte, anche solo per un breve periodo, mi rende veramente fiera!

Marina

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